giovedì 10 gennaio 2013

IN DIE HISTORY // Shout Out Louds


By SIGU

Parliamo di indie rock svedese, giusto per fare un po' i fighi; cosa cambia ad esempio da quello americano?  Nel caso degli Shout Out Louds assolutamente nulla, visto che ci lasciano con la sensazione di leggere le storie di Stieg Larsson come se fossero ambientate nel Massachusetts.
"Howl Howl Gaff Gaff" esce in Svezia nel 2003 dove ottiene un buon riscontro e nel 2005, dopo la firma con la Capitol Records, viene ristampato per il mercato d'oltre confine conservando alcuni pezzi ed eliminandone altri a beneficio di nuovi brani; entrambe le versioni risultano molto gradevoli e di facile ascolto, e mettono tutti d'accordo nel giudicarle positivamente. Si parte subito molto forte con The Comeback che divide la palma di canzone più bella dell'album con Please, Please, Please. 100 Degrees continua a suonar la carica ed il ritmo permane elevato anche con gli 8 minuti e passa di Seagull, ma c'è spazio anche per la riflessiva Go Sadness.
Il quintetto di Stoccolma formato da Adam Olenius (voce e chitarra), Ted Malmros (basso, percussioni e direttore dei video), Carl Von Arbin (voce secondaria, chitarra), Eric Edman (batteria), Bebban Stenborg (voce secondaria, tastiere) si ripropone due anni dopo con il più malinconico "Our Ill Wills", ma ugualmente efficace. Al contrario del precedente manca, parafrasando un termine caro alla disco-music, di un vero pezzo riempipista, anche se Time Left For Love si avvicina molto all'essere considerato tale. La voce graffiante di Olenius, inevitabilmente accostata a quella di Robert Smith, cede spazio a quella della Stenborg per la coinvolgente e mesta Blue Headlights Impossible e i suoi 6:52 di video che assomigliano più ad un cortometraggio rappresenta un po' la canzone simbolo dell'album osannata anche dalla critica, con la title-track a recitare la parte di intermezzo musicale, una Suit Yourself  orecchiabile da fischiettare, l'acustica ed interiore Meat is Murder.
Il terzo disco solitamente rappresenta la prova della verità che nel loro caso superano per molti, ma non ad esempio per la rivista Pichfork che gli appioppa un non proprio lusinghiero 5.4. "Work" è comunque un prodotto pop di piacevoli ed adulte melodie: partenza sprint anche in questo caso con 1999 e Fall Hard dove spadroneggiano chitarre e batteria, con una Walls arringa-folle, la delicata Candle burned out, ed una Moon che sa di Arcade Fire.
Tornando all'attualità è in circolazione Blue Ice il loro ultimo singolo, volendo scaricabile dal loro sito, che come riporto testualmente da Rockol, "viene offerto in uno speciale kit ad edizione limitata che può andare sottozero e poi essere suonato su un normale giradischi". La band, giocando sul titolo, definisce la promozione "cool".  Sempre sul sito è presente la track-list nonchè due date europee del loro spring tour, mentre l'uscita dell'album Optica è fissata per il 26 febbraio. Dal 9 gennaio è inoltre presente in rete l'ultimo singolo della band, Walking In Your Footsteps.

Concerti: 
2 Aprile: Londra - The Lexington
3 Aprile: Parigi  - Cafè de la Danse










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