giovedì 21 novembre 2013

La storia del Primavera Sound. Col 2005 inizia l'era del Forum


Se c'è ancora un Primavera Sound nel 2005 è perchè Gabi Ruiz, Alberto Guijarro e compagnia bella hanno gettato il cuore oltre l'ostacolo posto dall'ayuntamiento di Barcellona che obbligava la franchigia ad emigrare verso lo spazio del Forum costruito in occasione del Fórum Universal de las Culturas del 2004 e privo in gran parte di ogni servizio, abbandonando così il collaudato spazio del Poble Espanyol per motivi di natura tecnica. La storia ci insegna ora che il trasloco fu una vera fortuna per il festival ma ai tempi la kermesse rimase a lungo in dubbio finchè sciolte le incertezze e fatti i dovuti calcoli l'organizzazione fissò l'evento per i giorni 26, 27 e 28 maggio. I numeri parlano di un'ulteriore crescita con un'ottantina di gruppi a far felici le circa 44000 presenze sui tre giorni con il picco di 20000 toccato per la giornata del venerdì.




Come per l'anno precedente anche il 2005 si apre con un giovedì a mezzo servizio con due soli palchi attivi. Nonostante questo più qualche problema tecnico ed acustico il primo giorno risulta un successo in considerazione dei nomi che calcheranno il Rockdelux Por Lois, lo stage principale. Dopo l'artista di casa Xavier Barò ad aprire i battenti ecco che la serata prende una piega decisamente art-rock con Art Brut, Maxïmo Park e infine gli Arcade Fire che presentano degnamente l'osannato capolavoro Funeral. A seguire Los Planetas, gruppo locale dal grande seguito ed il francese Vitalic a far danzare la platea. Il venerdì si torna a pieno regime con tutti i sette scenari a disposizione. Il palcoscenico Nitsa/Apolo torna a ricoprire il ruolo principale e non stupisce che molti vi mettano le tende. Apre Broken Social Scene, seguito dal ritorno dell'icona ancora ruggente Iggy Pop accompagnato da The Stooges. I New Order freschi di Waiting for the Sirens' Call, tra alti e bassi regalano un greatist hits degno ed in più addolcito da due perle del periodo Joy Division, Transmission Love Will Tear Us Apart. A chiudere The Human League si fanno perdonare del forfait dell'edizione precedente con un concerto a tutto tondo che li conferma al centro della scena synth-pop mondiale. Il giorno successivo è ancor più all'insegna del revival col ritorno dei Sonic Youth già apprezzati qualche stagione fa e soprattutto della reunion della funk-punk band The Gang of Four. Un altro pezzo di storia invece lo si può godere direttamente dal confortevole ed avveniristico Auditorium (che il giorno prima aveva premiato l'esibizione di Antony & The Johnsons) con nell'ordine i Tortoise di John McEntire che offrono una convincente retrospettiva ed i sempre vivi Echo & The Bunnymen. Gli altri stage continuano a portare avanti gli obiettivi di sempre con il Rockdelux by Lois, il Nasti ed il Danzka CD Drome a promuovere artisti più o meno emergenti della scena rock-pop ed elettronica (ed i nomi incominciano ad essere troppi per citarne alcuni). Tra le sorprese del sabato figura lo scenario Primavera France dedicato alla musica d'oltralpe e caratterizzato dalle performance di Bertrand Betsch, Coralie Clément, Daniel Darc, Dominique A, Françoiz Breut, M83,  Oslø Telescopic e The Married Monk. Persiste e si ingrandisce invece lo spazio dedicato alle etichette discografiche con un piccolo palco che vedrà perlopiù l'esibizione di band locali e nazionali.

(Edizione 2004)      (Edizione 2006)    





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